Insulti sui social: cosa si rischia

Gli insulti sui social costituiscono una delle modalità con le quali le persone esprimono in maniera netta il loro pensiero criticando qualcun altro.
Oltre a costituire un comportamento moralmente scorretto, insultare una persona su un social network può portare ad altre problematiche soprattutto con la Legge.
Ma cosa si rischia in caso di insulti sui social? E quali reati possono configurarsi?
Presta la massima attenzione e continua a leggere l’articolo, a breve troverai tutte le risposte alle tue domande.

Mi chiamo Mattia Fontana ed esercito la professione di Avvocato penalista a Roma. In questo articolo ti parlerò di cosa si rischia in caso di insulti sui social e cosa fare se sei capitato in questa spiacevole situazione.

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Insultare sui social è reato? [ torna al menu ]

Esistono vari modi di esprimere la propria opinione e le proprie considerazioni senza dover necessariamente insultare qualcuno. Cominciamo quindi con il dire che insultare una persona sui social è un comportamento moralmente scorretto.
Oltre ad essere moralmente deplorevole però insultare qualcuno su un social network può configurare un reato. Ma quale?
Per capire quali reati si configurano insultando qualcuno sui social va valutata ogni singola situazione analizzando lo specifico commento e le parole utilizzate.
Ma cerchiamo di essere più precisi.

 

Reati sui social [ torna al menu ]

Gli illeciti che possono configurarsi insultando qualcuno sui social possono essere essenzialmente due: la diffamazione e l’ingiuria.
La diffamazione è un reato previsto dall’articolo 595 del codice penale e si realizza quando viene offesa l’altrui reputazione comunicando con più persone in assenza della persona offesa. Sui social network tale reato si configura quando ad esempio viene commentato un post pubblico pronunciando frasi offensive nei confronti di qualcuno.
L’ingiuria invece non è più considerata un reato dalla Legge, ma un illecito civile e si realizza quando le offese vengono rivolte in presenza della persona offesa. Sui social network ciò può avvenire ad esempio in una chat privata.
Non è escluso che se il commento contenga parole minacciose (quali ad esempio “ti spacco la testa”, “ti ammazzo”) si possa configurare anche il reato di minaccia previsto dall’art 612 del codice penale.

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insulti sui social
 

Commenti offensivi: esempi [ torna al menu ]

Fermo restando che anche sui social network è possibile esercitare liberamente il diritto di critica, tale diritto non deve sconfinare in espressioni offensive.
Aldilà delle minacce si possono fare alcuni esempi per capire meglio di cosa si sta parlando. Dare del mafioso del ladro o del corrotto, o della mantenuta sono espressioni che se pubblicate su un social network possono senz’altro integrare il reato di diffamazione.
Il lettore perdonerà la schiettezza dell’espressione, ma dire “sei un coglione” a qualcuno non fa scattare il reato di diffamazione se chi insulta intende, con tale termine, il significato di ingenuo, sprovveduto (Cass. n. 34442/2017).

 

Insulti sui social: cosa fare [ torna al menu ]

Per dare una risposta completa è necessario distinguere tra chi insulta e chi riceve l’insulto.
Chi insulta sui social si espone al rischio che venga presentata una querela nei suoi confronti. In questi casi il consiglio è quello di cercare subito una riappacificazione con la persona offesa. L’alternativa nel caso in cui dovesse iniziare un procedimento penale è quella di contattare un avvocato penalista per impostare sin da subito la strategia difensiva.
Se invece sei stato insultato sappi che puoi presentare una querela nel termine di 3 mesi dal momento in cui sei venuto a conoscenza del fatto di reato. È bene allegare all’atto di querela quante più prove possibili (come ad es. lo screenshot del commento ricevuto).

 

Insulti sui social: conclusioni [ torna al menu ]

Gli insulti sui social (clicca qui se vuoi approfondire ulteriormente) come visto, possono configurare vari reati.
Capita spesso di incorrere in reati di questo tipo, anche a causa della facilità con la quale si comunica con altre persone.
Il consiglio pertanto è quello di prestare molta attenzione a ciò che si dice e a come lo si dice quando si comunica tramite social network.
Ad ogni modo se hai il timore di aver commentato in modo offensivo o se hai ricevuto un commento di questo tipo ti consiglio di rivolgerti ad un Avvocato penalista che sappia darti le giuste indicazioni anche in vista di un eventuale processo penale.
Se sei indagato per aver insultato qualcuno sui social, oppure sei vittima di insulti sui social contattami.

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Questo articolo ha 8 commenti

  1. Giovanni

    Il problema è che la situazione sta sfuggendo di mano: recentemente, le vittime non sono più i destinatari degli insulti, ma coloro che li scrivono. Esistono vere e proprie società di avvocati specializzati che, in accordo con personaggi famosi (ma non troppo), che solitamente basano la loro popolarità sull’attirare commenti negativi, contattano gli utenti che hanno insultato il personaggio in questione. Questi avvocati chiedono formalmente una risoluzione bonaria in denaro, per chiudere un occhio ed evitare procedimenti penali. Questo è un tipico esempio di come le leggi possono essere strumentalizzate e manipolate.

    1. Avv. Mattia Fontana

      Salve,
      sono d’accordo in parte. Basterebbe scrivere commenti rispettosi ed educati per evitare qualsivoglia contestazione. Non esiste avvocato che possa strumentalizzare un commento ben scritto.
      Cordialmente
      Avv. Mattia Fontana

  2. alessio

    buongiorno. chi commenta denigrando l’autore del post sbaglia e questo è chiaro.
    Capita a volte di sbagliare ma se su di un post troviamo 100 200 fino a 500 messaggi diffamatori secondo lei può venirsi a creare il presupposto che il post sia provocatorio? che responsabilità può avere l’autore di un post che ad esempio denigra una intera categoria di persone o ne denigra il credo o le passioni? grazie

    1. Avv. Mattia Fontana

      Salve,
      se l’autore del post denigra una categoria di persone può essere anch’egli querelato per diffamazione. Chi commenta invece potrebbe invocare la causa di non punibilità prevista dall’art. 599 cp secondo il quale non è punibile chi ha commesso il reato di diffamazione nello stato d’ira determinato da un fatto ingiusto altrui, e subito dopo di esso.
      Ma è pura teoria, il caso andrebbe analizzato.
      Cordialmente
      Avv. Mattia Fontana

  3. Elisabetta

    Buongiorno, mi chiedevo se è possibile querelare una persona non identificabile (almeno da me) per insulti on line. Parliamo di un gioco on line con chat sia pubblica che privata, e la persona in questione si trova in una parte non definita del mondo. Vale la pena fare querela? Grazie.

    1. Avv. Mattia Fontana

      Salve,
      può presentare una querela limitandosi a raccontare i fatti. Le forze dell’ordine e la procura faranno le indagini e probabilmente il procedimento penale verrà originariamente iscritto contro ignoti. Se poi l’autore del reato viene identificato il procedimento va avanti altrimenti il P.M. chiederà l’archiviazione.
      Cordialmente
      Avv. Mattia Fontana

  4. Viktor

    Invece se una persona viene insultato e offeso in una Chat Privata cosa si rischia??

    1. Avv. Mattia Fontana

      Salve,
      se la chat è solo tra due persone al massimo è un’ingiuria, che oramai è un illecito civile.
      Cordialmente
      Avv. Mattia Fontana

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