Riciclaggio: il reato previsto dall’art 648 bis cp

riciclaggio

Il riciclaggio è una tra le attività illecite maggiormente utilizzate da chi realizza ingenti profitti mediante la commissione di reati. Ma che cosa si intende con il termine riciclaggio?
Mi chiamo Mattia Fontana ed esercito la professione di Avvocato penalista a Roma. In questo articolo ti parlerò del reato di riciclaggio, dell’art 648 bis cp, della pena e della prescrizione previste per questo reato nonché del reato di autoriciclaggio.

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Annoverato tra i reati contro il patrimonio, tale fattispecie penale tutela in realtà molteplici beni giuridici: l’amministrazione della giustizia, nonché l’ordine pubblico ed economico – finanziario.
Ma cosa significa riciclaggio? E come si fa a riciclare denaro sporco?
Procediamo con ordine.

 
 

Riciclaggio: è reato? [ torna al menu ]

Cominciamo con un dato: il riciclaggio è un reato ed è disciplinato dall’art 648 bis del codice penale.
Quando si parla di questo reato ci si deve in qualche modo immaginare l’attività che compie una lavatrice quando pulisce i panni sporchi. In effetti il riciclaggio consiste proprio in questo. Ripulire qualcosa di sporco.
Chi realizza un bel bottino commettendo un reato ha infatti la necessità di “ripulire” il profitto realizzato investendo lo stesso in attività lecite.
Scopo del reato di riciclaggio è pertanto quello di ostacolare l’identificazione della provenienza illecita del denaro o di un determinato bene.
Il riciclaggio richiede innanzitutto il compimento di un precedente reato (il cd. reato presupposto) da parte di un soggetto.
L’attività di “ripulitura” verrà poi compiuta da un altro soggetto (potrebbe essere un direttore di banca o l’amministratore di un’azienda) che si presta a ripulire il denaro in vari modi.

 

L’art 648 bis cp [ torna al menu ]

L’art 648 bis cp dispone che chiunque sostituisce o trasferisce denaro beni o altre utilità provenienti da un delitto non colposo (si tratta quindi di reati gravi) oppure compie altre operazioni in modo tale da ostacolarne l’identificazione circa la provenienza illecita è punito con la reclusione da quattro a dodici anni e con la multa da 5.000 a 25.000 euro.
La pena è minore, ossia la reclusione da due a sei anni e la multa da 2.500 a 12.500 euro, quando il fatto riguarda denaro o cose che provengono da una contravvenzione (sono chiamati così i reati di minor gravità) punita con la pena dell’arresto superiore nel massimo ad un anno o nel minimo a sei mesi.
L’articolo prevede poi una circostanza aggravante ed una attenuante.
La pena è aumentata nel caso in cui il fatto venga commesso nell’esercizio di una attività professionale.
È invece diminuita se i beni, il denaro o le altre utilità provengono da un reato minore (un delitto punito con la reclusione inferiore nel massimo a cinque anni).

 

Riciclaggio di denaro [ torna al menu ]

Come si è visto, il reato in esame può avere ad oggetto denaro, beni o altre utilità. Tuttavia quando si parla di riciclaggio solitamente si fa riferimento al denaro ed in particolare ci si riferisce al cd. denaro sporco.
Con tale espressione si intende quel denaro proveniente da attività delittuose.
Per chiarire in cosa consiste il reato in esame, nei casi in cui abbia ad oggetto il denaro, si possono fare degli esempi:
l’acquisto mediante denaro sporco di un’attività commerciale con la quale realizzare profitti legali; l’investimento del denaro proveniente da reato all’interno di un casinò in modo tale da ricavarne un profitto lecito oppure sostituire la rimanenza con denaro pulito; il deposito di contanti presso i conti correnti di una banca effettuando bonifici verso altri conti.
Ma che succede se a ripulire il denaro sporco è lo stesso soggetto che ha posto in essere il reato presupposto?

Obiettivo primario dello Studio Legale Penale di Roma fondato dall’Avvocato penalista Mattia Fontana, è quello di garantire la miglior difesa e tutela per i propri assistiti.
Se necessiti di un Avvocato esperto in diritto penale a Roma contattami per una consulenza.

 

Autoriciclaggio [ torna al menu ]

A differenza del reato oggetto del presente articolo, l’autoriciclaggio è un reato previsto e punito dall’art 648 ter 1 cp.
Per poter parlare di autoriciclaggio è necessario che la condotta venga posta in essere proprio dal soggetto che ha compiuto il reato presupposto. È quindi l’individuo che ha compiuto il reato ad investire direttamente il denaro o altra utilità in attività di varia natura.
La pena prevista in questo caso è la reclusione da quattro a otto anni e la multa da 5.000 a 25.000 euro per chiunque dopo aver commesso un reato, impiega, sostituisce, trasferisce, in attività economiche, finanziarie, imprenditoriali o speculative, il denaro i beni o le altre utilità provenienti dal reato, in modo da ostacolarne l’identificazione circa la provenienza illecita.
Anche in questo caso se il reato è una contravvenzione punita con l’arresto superiore nel massimo ad un anno o nel minimo a sei mesi la pena è della reclusione da un anno a quattro anni e la multa da 2.500 a 12.500 euro.
La pena è invece diminuita se i beni il denaro o le altre utilità provengono da un reato minore (punito con la reclusione inferiore nel massimo a cinque anni).
Infine è necessario precisare che la mera utilizzazione o il godimento personale dei beni provenienti da reato, non integra la fattispecie di autoriciclaggio.
Poste tali premesse, la domanda alla quale va data risposta pertanto è: quanti anni si rischiano per riciclaggio? E qual è il termine di prescrizione?

 

Riciclaggio: pena e prescrizione [ torna al menu ]

Come visto, per il reato in esame, è prevista una pena detentiva abbastanza severa: la reclusione da quattro a dodici anni e nell’ipotesi meno grave prevista dal secondo comma, la reclusione da due a sei anni.
Per l’autoriciclaggio invece la pena prevista è la reclusione da due a otto anni oppure da uno a quattro anni nel caso meno grave previsto dal secondo comma.
Poste tali premesse va quindi chiarito qual è il termine che deve decorrere per la prescrizione del presente reato.
Come noto, con il termine “prescrizione” si intende quella causa estintiva del reato che si verifica quando non si sia giunti ad una sentenza irrevocabile di condanna dell’imputato entro un preciso termine temporale individuato dalla Legge.
Questo termine coincide (in assenza di atti interruttivi) con la pena prevista per ogni singolo reato, ma non può essere inferiore ai sei anni in caso di delitto e quattro anni in caso di contravvenzione.
Pertanto il reato di cui all’art 648 bis cp, si prescriverà in dodici anni (tempo che aumenta se ci sono atti interruttivi della prescrizione).
Il termine di prescrizione dell’autoriciclaggio è invece otto anni (aumentato in caso di atti interruttivi).
Per quanto concerne le ipotesi meno gravi previste dal secondo comma di entrambi gli articoli in esame, il tempo di prescrizione sarà minore ma non potrà comunque essere inferiore ai sei anni.

 

Riciclaggio: conclusioni [ torna al menu ]

Come hai potuto leggere nell’articolo, il riciclaggio (art 648 bis cpclicca qui per prenderne visione)è un reato grave, offensivo di molteplici interessi cardine del nostro ordinamento.
Anche la fattispecie identificata come “autoriciclaggio” nonostante preveda pene meno severe può portare a condanne esemplari.
È allora di fondamentale importanza che tu ti rivolga ad un Avvocato penalista che ti aiuti a scegliere la giusta strategia difensiva ed affrontare il procedimento penale in modo efficace.
Se hai un indagine in corso o devi affrontare un processo per aver commesso il reato di riciclaggio o un altro reato contro il patrimonio, contattami.

Per ulteriori approfondimenti visita l’apposita sezione del sito dedicata ai reati contro il patrimonio.

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