Hai avuto un battibecco con il tuo vicino di casa e questo ha iniziato a perseguitarti?
Hai paura, non vuoi più uscire di casa e non sai cosa fare? Vuoi sapere come fare denuncia per stalking condominiale?
Presta la massima attenzione e continua a leggere l’articolo, a breve troverai tutte le risposte alle tue domande.
Mi chiamo Mattia Fontana ed esercito la professione di Avvocato penalista a Roma. In questo articolo ti parlerò del reato di stalking condominiale, di come puoi difenderti e come puoi ottenere un risarcimento dei danni provocati da questo reato.
Se invece vuoi saperne di più sullo stalking in generale ti consiglio il seguente articolo: Stalking: art 612 bis cp significato e pena
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Stalking condominiale: cos’è [ torna al menu ]
Prima di parlare delle soluzioni e delle possibilità che la vittima di stalking condominiale ha a disposizione per ottenere giustizia è necessario comprendere a pieno il significato di questa espressione. Il lettore non esperto di diritto potrebbe infatti chiedersi: quando è stalking condominiale?
Iniziamo con il dire che il reato di stalking viene commesso da chi con condotte ripetute nel tempo, minaccia o molesta qualcuno. Queste condotte devono provocare nella vittima un perdurante e grave stato di ansia o di paura o ingenerare un fondato timore per la propria incolumità o di un prossimo congiunto oppure devono costringerla a cambiare le proprie abitudini di vita.
Lo stalking condominiale non è uno specifico reato, ma è una creazione giurisprudenziale e si realizza ogni qualvolta il reato di stalking viene realizzato in ambienti condominiali dai vicini di casa.
Stalking condominiale: esempio [ torna al menu ]
Supponiamo che il tuo vicino di casa, per vari motivi (ad es. potrebbe esserci stato uno screzio tra voi), inizi a realizzare nei tuoi confronti una serie di condotte quali: citofonare continuamente, provocare rumori molesti a qualsiasi ora anche durante la notte, ti attende sull’uscio della porta o nell’androne condominiale.
Tale situazione ti provoca ansia e stress ed inizi a cambiare le tue abitudini di vita. Ad esempio attivi un sistema di allarme in casa o cambi orario di uscita per andare a lavoro. Questi esempi fanno capire perfettamente cosa deve accadere affinché si possa parlare di stalking.
La Cassazione ad esempio ha ritenuto che controllare lo spioncino della porta di casa prima di uscire sul pianerottolo condominiale al fine di evitare incontri con lo stalker, sia un cambiamento nelle proprie abitudini di vita, idoneo a configurare lo stalking (Cass. n. 10111/2018).
Stalking condominiale: rumori molesti [ torna al menu ]
Anche provocare rumori molesti può integrare il reato di stalking condominiale. Devono tuttavia sussistere alcune condizioni.
Infatti tali rumori ben potrebbero realizzare il reato meno grave di molestie.
Pertanto si configura lo stalking solo qualora le condotte molestatrici sono idonee a provocare nella vittima un perdurante e grave stato di ansia oppure l’alterazione delle proprie abitudini di vita, mentre sussiste il reato di molestie se condotte se l’autore del reato si limita ad infastidire la vittima. La Corte di Cassazione ha ritenuto realizzato lo stalking in un caso nel quale venivano poste in essere le seguenti condotte: appostamenti sul luogo di lavoro e nei pressi dell’abitazione, urla ed aggressioni verbali seguite all’insistente suonare al citofono ed al campanello, telefonate invadenti, minacce e tentativi di contatti fisici, tali da provocare un grave stato d’ansia e paura nella vittima e costringerla a limitare le uscite e a farsi costantemente accompagnare da qualcuno (Cass. n. 15625/2021).
Stalking condominiale: come difendersi [ torna al menu ]
Fino a quando non è proposta una querela la vittima del reato può esporre i fatti all’autorità di pubblica sicurezza avanzando richiesta al questore di ammonimento nei confronti dell’autore della condotta. Se il reato di stalking è commesso da soggetto già ammonito la pena è aumentata e si procede d’ufficio.
Se le condotte persistono è possibile presentare una querela nei confronti dell’autore del reato. Già in questa fase è necessario che tu ti rivolga ad un Avvocato penalista.
È bene che tu sappia che la vittima di stalking ha diritto al patrocinio a spese dello stato a prescindere dal reddito dichiarato, pertanto non dovrai pagare l’assistenza legale da parte di un Avvocato.
Dopo la presentazione della querela inizieranno le indagini durante le quali è possibile che venga applicata una misura cautelare allo stalker.
Successivamente potrai decidere se costituirti o meno parte civile all’interno del processo penale.
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Denuncia per stalking condominiale [ torna al menu ]
Diversamente dagli altri reati per i quali il termine di presentazione della querela è pari a tre mesi dal momento in cui hai avuto conoscenza del fatto, per lo stalking il termine è di sei mesi. Scaduto questo termine non sarà più possibile chiedere la punizione del colpevole.
Nelle ipotesi aggravate, invece la querela non è necessaria.
Ciò può avvenire quando il fatto è commesso nei confronti di un minore o di una persona con disabilità, nonché quando il fatto è connesso con altro delitto per il quale si deve procedere d’ufficio oppure quando il fatto è commesso da soggetto già ammonito.
Questo significa che se le Forze dell’ordine dovessero venire a sapere che una persona ti sta “stalkerizzando” (ad es. a seguito della segnalazione di un tuo amico, di un centro antiviolenza, o a seguito della presentazione di una denuncia) il procedimento penale a carico dello stalker inizierebbe comunque.
Stalking condominiale: risarcimento danni [ torna al menu ]
Se hai presentato una denuncia/querela per stalking sappi che potrai costituirti parte civile all’interno del processo penale che inizierà.
Al momento della sentenza il Giudice potrà condannare l’imputato a risarcire il danno per la somma richiesta nell’atto di costituzione di parte civile oppure per una somma maggiore o minore.
Viceversa potrà pronunciare una condanna generica dell’imputato rimettendo le parti di fronte al Giudice civile per determinazione del danno.
Infine potrà condannare l’imputato ad una provvisionale.
In alternativa potrai avviare una causa civile separatamente dal processo penale al fine di richiedere il risarcimento del danno.
Stalking condominiale: pena [ torna al menu ]
La pena prevista per chi realizza tale reato è la reclusione da un anno a sei anni e sei mesi.
Lo stalking, introdotto nel 2009 (D.L. 11/2019), è stato recentemente modificato dalla L. 69/2019 (cd. Codice rosso), che ne ha innalzato la pena (originariamente era prevista la reclusione da sei mesi a cinque anni).
Lo stalking può inoltre comportare l’applicazione di una misura cautelare già in fase di indagini preliminari. Non è infatti remoto che il P.M., nel caso in cui sussistano gravi indizi di colpevolezza ed una tra le esigenze cautelari previste dal codice, possa chiedere al G.I.P. l’applicazione di una misura cautelare.
È possibile che venga applicata la misura del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa ma anche gli arresti domiciliari o la custodia cautelare in carcere.
Stalking condominiale: conclusioni [ torna al menu ]
Come hai potuto constatare, lo stalking condominiale (clicca qui per saperne di più) è un reato grave, posto a tutela della libertà personale e morale della persona offesa.
Se sei vittima di stalking condominiale è invece necessario che tu sappia esattamente cosa fare, anche al fine di valutare la possibilità di costituirti parte civile nel processo penale.
Per questo motivo, qualsiasi sia la tua posizione, è necessario che tu ti rivolga quanto prima ad un Avvocato penalista che sappia guidarti, sin dalle indagini e successivamente durante il processo penale, nella scelta della giusta strategia difensiva.
Se sei vittima di stalking condominiale ed hai bisogno dell’assistenza di un Avvocato penalista, contattami.
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