Recidiva: cos’è e quando si applica

recidiva

“Recidiva” è un termine spesso utilizzato, non solo nelle aule di giustizia. Quante volte infatti anche al telegiornale riferendosi ad un imputato viene pronunciata la frase “era recidivo?
Ma quando una persona è recidiva?
Mi chiamo Mattia Fontana ed esercito la professione di Avvocato penalista a Roma. In questo articolo ti parlerò della recidiva, di cos’è e di quando viene contestata, dell’art 99 cp e dei rapporti con un altro importante istituto: la prescrizione.

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La recidiva è una circostanza aggravante. Al pari di tutte le circostanze aggravanti pertanto può provocare un aumento della pena eventualmente applicata dal Giudice.
Di quanto venga aumentata la pena dipende in sostanza dalla tipologia di recidiva contestata.
Quanti tipi di recidiva esistono? All’interno dell’articolo cercheremo di rispondere anche a questa domanda.

 
 

Recidiva: significato [ torna al menu ]

La recidiva si ha quando un soggetto che ha già commesso un reato, banalmente, ne commette un altro.
Va tuttavia precisato che deve trattarsi di un delitto (vengono chiamati così i reati più gravi) non colposo (deve cioè essere commesso con dolo, ossia con volontà).
Giuridicamente la recidiva è una circostanza aggravante. Vengono chiamate così quelle circostanze che provocano degli aumenti sulla pena che il Giudice dovrà infliggere. Un tipico esempio può essere rappresentato dal fatto che il soggetto abbia agito adoperando sevizie o con crudeltà. L’aumento di pena provocato dalle circostanze aggravanti è pari ad un terzo.
Alcune tipologie di recidiva, che a breve vedremo, provocano un aumento di pena superiore.
Per questo motivo può dirsi che la recidiva costituisce una circostanza aggravante ad effetto speciale, proprio perché l’aumento di pena provocato in questi casi è superiore ad un terzo.

 

L’art 99 cp [ torna al menu ]

L’art 99 cp stabilisce che, il soggetto che dopo essere stato condannato per un delitto non colposo, ne commette un altro, può essere sottoposto ad un aumento di un terzo della pena da infliggere per il nuovo delitto non colposo.
Lo stesso articolo stabilisce poi che la pena può essere aumentata fino alla metà quando il nuovo delitto non colposo è:
– della stessa indole;
– stato commesso nei cinque anni dalla condanna precedente;
– stato commesso durante o dopo l’esecuzione della pena, ovvero durante il tempo in cui il condannato si sottrae volontariamente all’esecuzione della pena.
Se ci sono più circostanze tra quelle appena indicate, l’aumento di pena è della metà (e non fino).
Se il recidivo commette un altro delitto non colposo, l’aumento della pena, nel caso di cui al primo comma, è della metà e, nei casi previsti dal secondo comma, è di due terzi.
Ora scendiamo nel dettaglio.

 

Recidiva semplice [ torna al menu ]

La recidiva semplice viene presa in considerazione dal primo comma dell’art 99 cp. Questa tipologia si ha quando un soggetto, già condannato per un reato (un delitto non colposo) ne commette un altro.
Questo tipo di recidiva comporta un aumento di un terzo sulla pena da infliggere.
Per essere più chiari facciamo un esempio. Rubi una collana e all’esito del processo vieni condannato per il reato di furto. In seguito minacci qualcuno e vieni indagato per il reato di minaccia. In questo caso la Procura potrà contestarti la recidiva semplice.
Inoltre se il tuo Avvocato dovesse riuscire ad ottenere il riconoscimento delle circostanze attenuanti potrà neutralizzare la recidiva.
Nel caso in cui, infatti, le attenuanti venissero ritenute dal Giudice “prevalenti” o “equivalenti” rispetto alla recidiva contestata si otterrà rispettivamente una diminuzione di pena di un terzo, oppure sarà come se non vi sia alcuna circostanza né attenuante né aggravante.
La recidiva semplice inoltre non incide in alcun modo sui termini di prescrizione del reato, che rimarranno invariati.

 

Recidiva aggravata [ torna al menu ]

Questa tipologia è prevista dal secondo comma dell’art 99 cp.
Si ha quando il nuovo reato è della stessa indole (r. specifica), o viene commesso nei cinque anni successivi al primo (r. infraquinquiennale) o se è stato commesso in esecuzione di pena (r. vera).
Se ad esempio hai commesso un furto ed invece di minacciare qualcuno (come nell’esempio precedente) commetti un altro furto, potrà esserti contestata la recidiva specifica.
Nel caso in cui invece il nuovo reato (qualsiasi esso sia) venga commesso entro i cinque anni dal furto, la recidiva è infraquinquiennale.
In questo caso l’aumento di pena è fino alla metà.
Come nell’ipotesi precedente se dovesse essere riconosciuta la sussistenza di circostanze attenuanti, nel giudizio di bilanciamento operato dal Giudice, potrà essere ottenuta una diminuzione di pena di un terzo in caso di prevalenza delle attenuanti, oppure sarà come se non vi sia alcuna circostanza in caso di equivalenza.
La r. aggravata incide inoltre sui termini di prescrizione. Se viene contestata questa tipologia o quella che vedremo a breve, i termini di prescrizione del reato subiranno un aumento.

Obiettivo primario dello Studio Legale Penale di Roma fondato dall’Avvocato penalista Mattia Fontana, è quello di garantire la miglior difesa e tutela per i propri assistiti.
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Recidiva reiterata [ torna al menu ]

Si tratta di una tipologia applicata a chi è già recidivo ed è prevista dall’art 99, quarto comma, cp.
Se il recidivo commette un altro delitto non colposo, l’aumento della pena, nel caso di cui al primo comma, è della metà (r. reiterata semplice)e, nei casi previsti dal secondo comma, è di due terzi (r. reiterata aggravata).
Esempio: sei già recidivo perché hai commesso due reati tuttavia decidi di commetterne un altro. Se non vi sono le condizioni previste dal secondo comma la Procura potrà contestare la recidiva reiterata (semplice). Se invece il nuovo reato è della stessa indole o viene commesso nei cinque anni si parlerà di recidiva reiterata aggravata e l’aumento di pena sarà particolarmente pesante.
Ai sensi dell’art 69 cp non è possibile ritenere le circostanze attenuanti prevalenti rispetto alla recidiva reiterata. Questo articolo infatti dispone che vi è divieto di prevalenza delle circostanze attenuanti sulla circostanza aggravante prevista dall’art 99 quarto comma cp.
In questo caso pertanto se venisse riconosciuta la sussistenza di circostanze attenuanti, queste potranno essere ritenute equivalenti ma mai prevalenti rispetto alla recidiva. In tal caso il Giudice applicherà la pena come se non vi sia alcuna circostanza.
Questa tipologia inoltre, così come avviene per la r. aggravata, incide sui termini di prescrizione del reato.
Vediamo come.

 

Recidiva e prescrizione [ torna al menu ]

Come visto essere recidivi, in alcuni casi, può incidere sulla prescrizione.
Va anzitutto precisato che con il termine “prescrizione” si intende la causa estintiva del reato che si verifica nei casi in cui non sia stata pronunciata una sentenza nei confronti dell’imputato entro un dato termine temporale individuato dalla Legge.
Il termine coincide (in assenza di atti interruttivi) con la pena prevista per ogni singolo reato, ma non può essere inferiore ai sei anni in caso di delitto e quattro anni in caso di contravvenzione.
L’art 157 cp dopo aver specificato che per determinare il tempo necessario a prescrivere si deve guardare alla pena stabilita dalla legge per il reato, stabilisce che non si deve tenere conto delle eventuali circostanze aggravanti.
Questa regola trova un’eccezione nelle circostanze aggravanti ad effetto speciale, ossia quelle che provocano un aumento di pena superiore ad un terzo. Queste circostanze pertanto incidono sui termini di prescrizione del reato, aumentandoli.
Se quanto appena detto è vero, la contestazione della recidiva aggravata o di quella reiterata provocheranno un innalzamento dei termini di prescrizione del reato.

 

Recidiva: conclusioni [ torna al menu ]

Dalla lettura dell’articolo hai potuto constatare che nel caso in cui ti venisse contestata la recidiva (art 99 cpclicca qui per prenderne visione) il rischio è che il Giudice possa applicare una pena più severa.
Il concreto aumento della pena dipende dalla tipologia di recidiva applicata e dall’eventuale riconoscimento di circostanze attenuanti.
È fondamentale allora rivolgerti quanto prima ad un Avvocato penalista per capire se la recidiva è stata contestata nel modo corretto e concordare insieme la giusta strategia processuale in vista del processo.
Se hai commesso un reato e ti è stata contestata la recidiva, contattami.

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