Diffamazione sui social: cosa si rischia

La diffamazione sui social è una delle modalità con le quali questo reato può essere commesso.
Si tratta di una domanda che spesso, chi ha il timore di aver commesso un reato, si pone. Domanda alla quale è possibile dare una risposta.
Quando è diffamazione sui social? E cosa si rischia?
Presta la massima attenzione e continua a leggere l’articolo, a breve troverai tutte le risposte alle tue domande.


Mi chiamo Mattia Fontana ed esercito la professione di Avvocato penalista a Roma. In questo articolo ti parlerò di cos’è la diffamazione sui social e di cosa si rischia.
Se invece vuoi saperne di più sulla diffamazione in generale ti consiglio questo articolo: Diffamazione: il reato e la pena di cui all’art 595 cp

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Cosa significa diffamare qualcuno? [ torna al menu ]

Diffamare qualcuno significa offendere la reputazione e l’onore di una persona. È l’articolo 595 del codice penale a prevedere tale reato. Ovviamente ciò non basta.
Infatti è necessario che l’offesa provenga da un soggetto che comunica con più persone (devono essere almeno due anche se non presenti allo stesso momento).
L’offesa all’altrui reputazione deve inoltre realizzarsi in assenza della persona diffamata.
Il reato si consuma nel momento della percezione da parte del terzo delle parole diffamatorie.
Il reato di diffamazione può essere commesso in vari modi, ad esempio comunicando verbalmente con altre persone oppure tramite gesti ed anche sui social network.
Vediamo come.

 

Diffamazione sui social: cos’è [ torna al menu ]

La diffamazione sui social è un particolare tipo di diffamazione.
Il reato è quello previsto dall’articolo 595, comma 3, del Codice penale che punisce con la reclusione da sei mesi a tre anni o con la multa minima di 516 euro chi offenda l’altrui reputazione comunicando con il mezzo della stampa o con un mezzo di pubblicità.
Per quanto concerne i social la Cassazione ritiene che i social network vadano inquadrati nei mezzi di pubblicità.
Per i giudici, infatti, anche un messaggio postato a un gruppo limitato di amici ha potenzialmente la capacità di raggiungere un numero indeterminato di persone.
Come vedremo a breve si tratta di un’ipotesi di diffamazione aggravata.

 

Esempi di diffamazione sui social [ torna al menu ]

La diffamazione sui social si può manifestare attraverso commenti sui social quali Facebook, Instagram, Whatsapp ecc.
Ad esempio dare ad una persona del mafioso o del corrotto integra senz’altro il reato in oggetto. Il commento può consistere anche in una foto o in una vignetta offensiva.
Ovviamente su qualsiasi social si può criticare liberamente qualcosa o qualcuno.
Tale critica deve però essere fondata su fatti veri, espressa in termini misurati e rispettosi dell’altrui dignità morale e professionale e di interesse per la collettività.
Ad esempio dare del pregiudicato può integrare il reato di diffamazione, anche se lo stesso è indirizzato ad un soggetto che sia già stato condannato con sentenza definitiva perché chi ha pronunciato tale espressione lo ha fatto in un contesto offensivo e diffamante (Cass. n. 475/2015).

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Diffamazione sui social
Diffamazione sui social
 

Cosa si rischia per diffamazione sui social? [ torna al menu ]

Alla diffamazione sui social si applica la pena prevista dall’art 595, terzo comma, del codice penale. Si tratta di una diffamazione aggravata, punita in modo più severo rispetto alla diffamazione semplice.
Per questo reato il codice penale prevede la pena della reclusione da sei mesi a tre anni o la multa non inferiore a 516 euro.
Secondo la Cassazione si tratta di un’ipotesi aggravata perché la in quanto si tratta di condotta potenzialmente in grado di raggiungere un numero indeterminato di persone (Cass. n. 50/2017).

 

Diffamazione sui social: prove [ torna al menu ]

Se sei stato diffamato sui social una delle prove principali è sicuramente lo screenshot della conversazione ed in particolare del commento diffamatorio.
Grazie al commento ed al nominativo indicato le Forze dell’ordine potranno risalire a chi ti ha diffamato.
Le successive indagini espletate dalle Forze dell’Ordine saranno volte a risalire al codice ID, ossia il numero che identifica in maniera univoca e infallibile l’account di ogni utente iscritto ad un social network e all’indirizzo IP, ossia il numero che identifica in maniera certa il punto da cui è avvenuta la connessione a internet.
La Suprema Corte ha tuttavia ritenuto che possa dirsi sufficiente anche il solo nickname del profilo se non ci sono motivi di dubitare che le espressioni diffamatorie provengano proprio dal titolare dell’account.

 

Diffamazione sui social: come difendersi [ torna al menu ]

Come anticipato nel precedente paragrafo la prima cosa da fare se sei stato diffamato è fare uno screenshot al commento.
Il successivo passaggio è quello di presentare una querela allegando come prova lo screenshot. Per fare questa operazione puoi rivolgerti ad un Avvocato penalista oppure puoi recarti personalmente presso la caserma più vicina.
Dopo la presentazione della querela inizieranno le indagini volte all’individuazione del colpevole. Solo quando inizierà il processo penale potrai costituirti parte civile per chiedere un risarcimento del danno all’autore del reato.

 

Ingiuria sui social [ torna al menu ]

La diffamazione come visto richiede che l’offesa della altrui reputazione e onore sia avvenuta comunicando con più persone in assenza della persona offesa.
Diversa dalla diffamazione è l’ingiuria.
L’ingiuria è l’offesa all’onore o al decoro di una persona presente. Ciò vale anche quando la persona sia solo virtualmente presente.
La Cassazione ha ritenuto configurabile il reato di ingiuria e non quello di diffamazione nel caso di un uomo che tramite i social ha mandato messaggi di insulti in una chat in tempo reale in cui l’insultato era online (Cass n. 44662/2021).

 

Diffamazione sui social: conclusioni [ torna al menu ]

La diffamazione sui social (clicca qui se vuoi approfondire ulteriormente) come visto, è un reato punito con pene relativamente severe.
Non è così complicato come si crede incorrere in una diffamazione sui social, soprattutto se si commenta spesso ed in modo disattento.
Oltre a questo aspetto, se hai il timore di aver commentato in modo diffamatorio qualcuno ti consiglio di rivolgerti ad un Avvocato penalista che sappia darti le giuste indicazioni anche in vista di un eventuale processo penale.
Se sei indagato per aver commesso il reato di diffamazione, oppure credi di esser stato diffamato contattami.

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