Omicidio doloso: l’art 575 cp pena e prescrizione

omicidio doloso

L’omicidio doloso, è la fattispecie di omicidio per eccellenza. Si tratta di un reato punito dall’art 575 cp.
Ma cosa vuol dire omicidio doloso?
Mi chiamo Mattia Fontana ed esercito la professione di Avvocato penalista a Roma. In questo articolo ti parlerò del reato di omicidio doloso previsto dall’art 575 cp, della pena, della prescrizione e della differenza tra omicidio doloso e colposo.

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Il reato di omicidio doloso appartiene alla categoria dei reati contro la persona, ed in particolare alla categoria dei reati contro l’incolumità individuale. Bene giuridico tutelato dalla norma è l’incolumità fisica delle persone.
Tra le numerose domande che riguardano il reato in esame tenteremo di dare risposta anche alla più gettonata: qual è la pena per omicidio doloso?
Scopriamolo.

 
 

Reato di omicidio [ torna al menu ]

Il reato di omicidio è il reato contro la persona per eccellenza. Consiste essenzialmente nell’uccisione di un’altra persona.
Il nostro ordinamento prevede tre fattispecie di omicidio: l’omicidio doloso previsto dall’art 575 cp, l’omicidio preterintenzionale punito dall’art 584 cp e l’omicidio colposo oggetto dell’art 589 cp.
L’art 43 cp definisce un delitto come doloso, o secondo l’intenzione, quando l’evento (in questo caso la morte) è dall’agente preveduto e voluto come conseguenza della propria azione od omissione.
Il delitto è preterintenzionale, o oltre l’intenzione, quando dall’azione o omissione deriva un evento più grave di quello voluto dall’agente.
Si parla invece di delitto colposo, o contro l’intenzione, quando l’evento anche se preveduto, non è voluto dall’agente e si verifica a causa di negligenza, imprudenza, imperizia, oppure per inosservanza di leggi, regolamenti, ordini o discipline.

 

Omicidio doloso: significato [ torna al menu ]

L’omicidio doloso, o secondo l’intenzione, si ha quando l’evento morte è voluto dal soggetto agente.
La volontà deve persistere per tutta la durata del processo fattuale che porta alla morte di un uomo.
Si pensi infatti al caso del killer che intenzionalmente si procura un’arma per uccidere un uomo ma al momento dello sparo scivola e fa partire inavvertitamente il colpo.
In questo caso vi sono presupposti per derubricare il reato da omicidio doloso a omicidio colposo.
Diversamente dall’omicidio doloso infatti l’omicidio colposo non richiede la volontà ma la violazione di regole cautelari.
In questo caso l’evento morte si verifica per negligenza, imprudenza, imperizia oppure per inosservanza di leggi e regolamenti, ordini o discipline.
La violazione di tali regole comporta una colpa, per questo motivo nel caso in cui dalla violazione derivi la morte di qualcuno si parlerà di omicidio colposo.

 

L’art 575 cp [ torna al menu ]

L’art 575 cp stabilisce che chiunque cagione la morte di un uomo sia punito con la pena della reclusione non inferiore a ventuno anni.
Questa fattispecie richiede che l’autore del reato abbia agito volontariamente, cioè con la precisa intenzione di uccidere un uomo.
L’esempio classico che si fa è quello del killer che impugna una pistola contro la vittima e spara con volontà omicida. Non c’è dubbio che in questo caso l’omicidio sia doloso.
Diversamente, nel caso in cui il colpo parta inavvertitamente da un’arma senza che l’autore del reato volesse effettivamente provocare la morte di qualcuno, si parlerà di omicidio colposo.
Si parla invece di omicidio preterintenzionale quando l’autore del reato vuole provocare una lesione alla vittima ad esempio con un pugno, ma da questa condotta deriva la morte dell’individuo provocata da una causa che prescinde dalla volontà (ad esempio perché la vittima perde l’equilibrio e sbatte la testa).

 

Circostanze aggravanti [ torna al menu ]

La fattispecie prevista dall’art 575 cp è l’ipotesi base di omicidio. Ci sono però dei casi in cui l’omicidio risulta aggravato dalla presenza di alcune circostanze. Queste circostanze sono indicate nell’art 576 cp e 577 cp.
L’art 576 cp stabilisce che si applica la pena dell’ergastolo se ricorrono alcune circostanze. In particolare ciò avviene nei seguenti casi:
il reato è stato commesso al fine di eseguirne o occultarne un altro o per assicurarsi il prodotto, il profitto, il prezzo o l’impunità di un altro reato.
Se il reato è stato commesso contro un ascendente o discendente (ad es. il genitore o il figlio), se viene utilizzato un mezzo venefico o quando vi è premeditazione, oppure perché si agisce a causa di motivi abietti o futili, con crudeltà o con sevizie.
L’omicidio è stato commesso da un latitante, per sottrarsi all’arresto, alla cattura o alla carcerazione ovvero per procurarsi i mezzi di sussistenza durante la latitanza.
La stessa cosa avviene quando il reato è stato commesso da un componente di un’associazione per delinquere, per sottrarsi all’arresto, alla cattura o alla carcerazione.
Il reato risulta inoltre aggravato se è stato commesso in occasione della commissione di altri specifici reati come i maltrattamenti in famiglia ed i reati sessuali, oppure dallo stalker nei confronti della persona offesa.
Da ultimo l’omicidio è aggravato se commesso contro un ufficiale o agente di polizia giudiziaria, oppurre un ufficiale o agente di pubblica sicurezza, nell’atto o a causa dell’adempimento delle funzioni o del servizio.

Obiettivo primario dello Studio Legale Penale di Roma fondato dall’Avvocato penalista Mattia Fontana, è quello di garantire la miglior difesa e tutela per i propri assistiti.
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L’art 577 cp [ torna al menu ]

L’art 577 cp al pari dell’art 576 cp prevede specifiche circostanze aggravanti per le quali la Legge ritiene opportuno applicare la pena dell’ergastolo.
L’articolo nel prosieguo precisa inoltre che in alcuni casi la pena è quella della reclusione da ventiquattro a trenta anni. Ciò avviene se il fatto è commesso contro il coniuge divorziato, l’altra parte dell’unione civile, ove cessata, la persona legata al colpevole da stabile convivenza o relazione affettiva, ove cessate, il fratello o la sorella, l’adottante o l’adottato, il padre o la madre adottivi, o il figlio adottivo, o contro un affine in linea retta (ad esempio la suocera).
La norma è posta a tutela di quei soggetti che pur non avendo rapporti di parentela “diretti” hanno in ogni caso avuto con l’autore del reato un rapporto intimo.

 

Omicidio doloso: pena [ torna al menu ]

Come visto il reato di omicidio doloso prevede la pena della reclusione pari a ventuno anni. Ci sono poi delle ipotesi più gravi che prevedono una pena più severa ed in particolare è prevista la pena della reclusione da ventiquattro a trenta anni. Da ultimo le ipotesi più gravi di omicidio vengono punite con la pena dell’ergastolo.
In caso di omicidio inoltre già dalla fase delle indagini preliminari, è praticamente certa l’applicazione di una misura cautelare da parte del Giudice.
La custodia cautelare in carcere e gli arresti domiciliari sono le misure che più probabilmente il Pubblico Ministero prenderà in considerazione per poi richiederne l’applicazione al G.I.P.
Considerata la gravità del reato contestato inoltre è altamente probabile che la misura cautelare duri per tutta la durata del processo fino alla sentenza definitiva.

 

Omicidio volontario [ torna al menu ]

A volte invece che di omicidio doloso si è soliti parlare di “omicidio volontario“.
In realtà si tratta semplicemente di un sinonimo posto che, come già evidenziato, l’omicidio doloso richiede la volontà di uccidere un uomo.
Diversamente le espressioni “omicidio di primo grado” oppure “omicidio premeditato” necessitano di alcuni chiarimenti.

 

Omicidio di primo grado [ torna al menu ]

In ordinamenti diversi dal nostro, ad esempio negli Stati Uniti, gli omicidi vengono classificati in base ai “gradi“.
L’omicidio (murder) di primo grado è la tipologia di omicidio più grave ed è punita, in alcuni stati, anche con la pena di morte.
L’omicidio (murder) di secondo grado invece è qualsiasi omicidio che pur essendo un murder non appartiene alla categoria dell’omicidio di primo grado perché non ne sussistono i requisiti.
Negli Stati Uniti oltre al murder esiste una seconda tipologia di omicidio chiamata “manslaughter“.
Il manslaughter può essere volontario o involontario (similmente ai nostri dolo e colpa).
È un reato considerato di minor gravità rispetto al murder, per questo motivo non può in alcun modo essere annoverato come suo sottoinsieme, ma costituisce una diversa fattispecie.
Va comunque precisato che non tutti gli stati americani adottano questa classificazione. Alcuni stati infatti prevedono addirittura tre gradi di omicidio.

 

Omicidio premeditato [ torna al menu ]

Con il termine premeditazione si intende una riflessione che riguarda il proposito di commettere un reato.
L’omicidio premeditato, in forza di quanto visto poc’anzi, non è considerato dalla Legge come fattispecie autonoma di reato. La premeditazione infatti, a differenza del dolo e della colpa non è un elemento soggettivo, ma un’aggravante.
Ciò significa che se il soggetto agente agisce con dolo (cioè con la volontà di uccidere un uomo) ed inoltre con premeditazione, la pena applicata sarà maggiore.

 

Omicidio colposo e doloso [ torna al menu ]

La differenza tra omicidio colposo e doloso è dettata dalla seguente considerazione.
Nel primo la morte di un individuo non è voluta dall’autore del reato e viene provocata dalla violazione di regole cautelari.
Nel secondo invece la morte della vittima non è provocata dalla violazione di regole cautelari, ma è del tutto intenzionale.
Diverso è invece il caso della preterintenzione. In tal caso la morte dell’uomo non è voluta ma è provocata da una condotta diretta a provocare un evento diverso e meno grave.
Sull’elemento soggettivo del dolo ti consiglio un altro articolo che puoi trovare su questo sito: Dolo: cos’è?

 

Omicidio doloso: prescrizione [ torna al menu ]

Per quanto concerne la prescrizione è doveroso premettere una breve considerazione.
La prescrizione è una causa estintiva del reato. Si ha nei casi in cui non si sia ancora stata emessa una sentenza definitiva nei confronti dell’imputato entro un determinato termine temporale.
Il termine è pari (in assenza di atti interruttivi) alla pena prevista per ogni singolo reato, ma non può essere inferiore ai sei anni in caso di delitto e quattro anni in caso di contravvenzione.
Il reato di cui all’art 575 cp prevede, la pena della reclusione non inferiore a ventuno anni.
In caso di omicidio aggravato sono previste pene più severe fino all’ergastolo.
Le ipotesi per le quali la Legge prevede la pena dell’ergastolo sono imprescrittibili, l’ipotesi base di omicidio doloso si prescrive invece in ventuno anni, in assenza di atti interruttivi.
Risulta pertanto chiaro come la pena particolarmente elevata renda l’omicidio un reato di fatto imprescrittibile.

 

Omicidio doloso: conclusioni [ torna al menu ]

Dalla lettura dell’articolo hai potuto constatare che l’omicidio doloso (art 575 cpclicca qui per approfondire)è un reato posto a tutela della vita e dell’incolumità individuale.
Sia nel caso in cui tu sia indagato per la commissione di questo reato, sia nel caso in cui tu sia una persona danneggiata (ad es. un famigliare della vittima), è di primaria importanza che tu ti rivolga al più presto ad un Avvocato penalista che ti indichi la strategia processuale più efficace.
Se hai un’indagine in corso o devi affrontare un processo per aver commesso il reato di omicidio doloso o un altro reato contro la persona oppure ne sei vittima, contattami.

Per ulteriori approfondimenti visita l’apposita sezione del sito dedicata ai reati contro la persona.

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Questo articolo ha 2 commenti

  1. Andrea

    Buongiorno avvocato
    Ho seguito un caso di omicidio nella mia città avvenuto lo scorso anno,sono stati condannati due individui,uno come mandante gli è stata conferita una pena pari a 18 anni e 6 mesi;
    Mentre il secondo,colui si presume abbia occultato il cadavere,gli è stata conferita una pena pari a 6 anni e 8 mesi.
    Da cosa si deduce questa pena?
    So ad esempio che per omicidio si va dai 21 anni,24 anni,30 o all’ergastolo
    Grazie

    1. Avv. Mattia Fontana

      Salve,
      dipende da una serie di fattori e scelte processuali. Se è stato scelto un rito alternativo (ad es. un rito abbreviato). Se sono state concesse circostanze attenuanti. Si dovrebbero leggere attentamente le carte processuali per capire il ragionamento seguito dal Giudice nella sentenza di condanna e rispondere puntualmente alla sua domanda.
      Cordialmente
      Avv. Mattia Fontana

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