Reato: significato, struttura, tipologie

reato

Il reato è uno degli elementi cardine del diritto penale. Si tratta di un fatto umano che corrisponde ad una determinata fattispecie penale prevista dalla Legge ed alla quale viene ricollegata una determinata sanzione.
Mi chiamo Mattia Fontana, sono un Avvocato penalista. Se necessiti di una consulenza puoi rivolgerti al mio studio penalista a Roma. In questo articolo ti parlerò del reato, del significato di questa parola, della sua struttura e delle tipologie di reati esistenti nel nostro ordinamento.

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Il reato è un comportamento antigiuridico. Un comportamento cioè contrario ad una determinata norma prevista dall’ordinamento, dalla cui violazione consegue una determinata sanzione: la pena.
Il reato inoltre è composto dall’elemento oggettivo e dall’elemento soggettivo, che a breve tratteremo.
Si precisa sin da subito che in questo articolo verranno trattati concetti estremamente complessi in modo volutamente semplicistico così da far comprendere anche al lettore non esperto di diritto, ma interessato alla tematica, di cosa si sta parlando.
Ma che cosa è il reato?
Scopriamolo.

 
 

Definizione di reato [ torna al menu ]

Il reato è un comportamento contrario ad una norma prevista dal nostro ordinamento. Tuttavia non tutti i comportamenti che violano una norma sono reati.
Facciamo alcuni esempi: se parcheggi la tua automobile in divieto di sosta, stai violando una norma prevista dal codice della strada. A causa di questa violazione ti potrà essere elevata una sanzione amministrativa (si badi bene: è del tutto errato utilizzare termini quali multa o contravvenzione, a breve vedremo il perché). Nonostante il tuo comportamento sia contrario ad una norma, non hai commesso alcun reato, bensì un illecito amministrativo.
Diversamente, se vendi una casa ad un altro soggetto e il bene presenta vizi o difformità, il compratore potrà agire nei tuoi confronti per chiedere il risarcimento del danno di fronte ad un Giudice civile. In questo caso infatti l’illecito da te commesso è di natura civilistica poiché riguarda interessi privati e ti esporrà a risarcire i danni alla tua controparte.
Se punti la pistola contro una persona e la uccidi, il comportamento da te tenuto costituisce reato, ossia un illecito penale, al quale corrisponderà una determinata pena applicata da un Giudice in un Tribunale penale.

 

Le pene [ torna al menu ]

Appurato che il reato è un comportamento illecito contrario ad una norma di natura penale, va ora capito quali sono le conseguenze che derivano dalla commissione di un reato.
Se commetti un reato inizierà un procedimento penale. Nella prima fase, denominata “indagini preliminari” assumerai la qualifica di indagato. In questa fase la Procura e la polizia giudiziaria tenteranno di fare luce sulla vicenda acquisendo elementi di prova, ascoltando persone informate sui fatti ecc.
Solo dopo, nel caso in cui il P.M. non decidesse di avanzare una richiesta di archiviazione, comincerà il vero e proprio processo penale ed assumerai la qualifica di imputato.
Durante il processo avrai la possibilità di dimostrare la tua innocenza attraverso vari strumenti. All’esito del processo il Giudice pronuncerà una sentenza di assoluzione se riconoscerà la tua innocenza. In caso di colpevolezza potrà essere invece applicata una pena.
Le pene previste dal nostro ordinamento sono: l’ergastolo, la reclusione, l’arresto, la multa e l’ammenda. Le prime tre pene sono definite “pene detentive” perché limitano la libertà personale del condannato. Le altre due vengono denominate “pene pecuniarie” perché incidono sul patrimonio del soggetto.

 

Reato penale: è una definizione corretta? [ torna al menu ]

Spesso, anche su articoli di testate giornalistiche rilevanti, si sente parlare di “reato penale“. Ma è una definizione corretta?
Come già anticipato il reato è un illecito di natura penalistica. Aggiungere l’aggettivo “penale” alla parola reato rappresenterebbe un’inutile ripetizione, pertanto si tratta di un modo di dire del tutto scorretto.
Il reato è penale per sua natura. Non esistono infatti reati civili o reati amministrativi.
Gli illeciti, come visto, possono essere di natura civilistica, amministrativa, penalistica. Gli illeciti che appartengono a quest’ultima categoria si dicono appunto, reati.

 

Elemento oggettivo del reato [ torna al menu ]

Senza andare a scomodare le molteplici teorie penalistiche (bipartita, tripartita ecc..) che nel corso degli anni hanno tentato di analizzare la struttura del reato, è possibile affermare che il reato è senz’altro composto almeno da due elementi: l’elemento oggettivo e l’elemento soggettivo.
Da un punto di vista oggettivo il reato è composto da tre elementi: condotta, nesso causale ed evento.
La condotta si identifica in un’azione o omissione umana che porta a conseguenze penalmente rilevanti.
Per quanto riguarda l’evento invece, banalizzando, si può ritenere che l’evento sia la conseguenza della condotta tenuta.
Il nesso logico che collega la condotta all’evento è denominato nesso causale, ed è fondamentale per imputare l’evento al soggetto che ha posto in essere la condotta.
Ad esempio nel reato di omicidio (reato appartenente alla categoria dei reati contro la persona) la condotta è rappresentata dal soggetto che impugna la pistola contro un’altra persona, l’evento è rappresentato dalla morte della vittima ed il nesso causale è rappresentato dall’esplosione del colpo che ha provocato la morte del soggetto passivo del reato.

 

Elemento soggettivo del reato [ torna al menu ]

Ricostruito l’elemento oggettivo del reato va ora identificato l’altro elemento: l’elemento soggettivo.
Nell’esempio fatto poc’anzi in cui una persona impugna una pistola contro la vittima e la uccide, abbiamo specificato quali sono gli elementi che compongono l’elemento oggettivo.
Ma per far sì che l’autore del reato ne risponda deve essere compiuta un’analisi sull’elemento soggettivo. Va cioè capito se e a quale titolo il soggetto attivo possa rispondere del reato di omicidio.
È l’art 43 cp a definire l’elemento psicologico del reato.
Questo infatti può essere:
doloso, o secondo l’intenzione; colposo, o contro l’intenzione; preterintenzionale, o oltre l’intenzione.
Per semplificare prendiamo sempre in considerazione il reato di omicidio.
Se Tizio punta una pistola contro Caio e spara con la volontà di ucciderlo l’omicidio sarà doloso.
Se invece Tizio fa vedere a Caio l’arma con cui spara al poligono e dalla stessa parte un colpo inavvertitamente, si parlerà di omicidio colposo posto che Tizio non aveva alcuna intenzione di uccidere Caio.
Da ultimo immaginiamo una lite tra Tizio e Caio. Il primo, volendo provocare una lesione a Caio, gli da un pugno e quest’ultimo cadendo sbatte la testa e muore. In questo caso si parlerà di omicidio preterintenzionale perché la volontà di Tizio era quella di cagionare lesioni a Caio, non la sua morte.
Specificato cosa si intende per elemento soggettivo ed elemento oggettivo bisogna ora chiedersi: quanti tipi di reato ci sono?

 

Delitti e contravvenzioni [ torna al menu ]

I reati si distinguono anzitutto in delitti e contravvenzioni.
Vengono considerati delitti i reati più gravi, i quali vengono infatti puniti con le pene più gravi.
Per questi reati vengono previste l’ergastolo e la reclusione come pene detentive, la multa come pena pecuniaria (la multa è infatti una pena, da non confondere con la sanzione amministrativa che ricevi se ad esempio passi con il rosso).
I delitti vengono inoltre puniti solo se c’è dolo, a meno che il codice penale non disponga diversamente.
Ad esempio l’omicidio è un delitto, il codice penale prevede espressamente le fattispecie di omicidio doloso e di omicidio colposo. Diversamente il furto, pur trattandosi di un delitto, non è previsto nella forma colposa. Il furto infatti è un reato che viene punito solo se c’è il dolo, solo cioè se il soggetto agente ha agito volontariamente.
Le contravvenzioni (altro termine che viene spesso confuso con le sanzioni amministrative che ad es. eleva un vigile urbano) sono reati meno gravi. Punite indifferentemente a titolo di dolo o colpa, le contravvenzioni prevedono la pena dell’arresto e/o dell’ammenda.

Obiettivo primario dello Studio Legale Penale di Roma fondato dall’Avvocato penalista Mattia Fontana, è quello di garantire la miglior difesa e tutela per i propri assistiti.
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Reato procedibili d’ufficio e reati procedibili a querela di parte [ torna al menu ]

Alcuni reati vengono detti “perseguibili a querela di parte“. Per questi reati è necessario proporre una querela per chiedere la punizione del presunto responsabile. Se la persona offesa dal reato non sporge alcuna querela il procedimento penale non inizierà.
Ad esempio il reato di furto è un reato perseguibile a querela di parte, pertanto per chiedere la punizione del colpevole la vittima del reato dovrà sporgere una querela.
Esistono poi i reati cosiddetti “procedibili d’ufficio” per i quali non è necessario che venga presentato un atto di querela da parte della vittima, ma è possibile che il procedimento penale cominci a seguito di una denuncia o di una semplice segnalazione da parte di un cittadino.
Il reato di maltrattamenti ad esempio è un reato procedibile d’ufficio, questo significa che se un vicino di casa dovesse avvertire le forze dell’ordine dopo aver visto il convivente maltrattare la compagna, il procedimento penale inizierà a prescindere dalla proposizione di un atto di querela.

 

Soggetto attivo [ torna al menu ]

Guardando il reato dal punto di vista del soggetto attivo (cioè dell’autore dell’illecito penale) è possibile parlare di reati comuni e reati propri.
I reati comuni sono quelli che possono essere commessi da tutti (ad es. l’omicidio).
I reati propri sono invece quei reati che possono essere commessi esclusivamente dai soggetti che ricoprono determinate qualifiche (ad es. la concussione è un reato che può essere commesso esclusivamente da chi ricopre la qualifica di pubblico ufficiale).

 

Soggetto passivo [ torna al menu ]

Se invece si guarda all’illecito penale dal punto di vista del soggetto passivo (ossia della vittima) è possibile distinguere i reati a soggetto passivo determinato, a soggetto passivo indeterminato e senza vittime.
Nella prima categoria possono essere ricompresi quei reati in cui il titolare del bene giuridico tutelato è ben individuabile.
I reati a soggetto passivo indeterminato sono ad esempio i reati contro l’incolumità pubblica, dove l’interesse giuridico appartiene ad un’ampia categoria di persone o ad una generalità di persone.
Nell’ultima categoria di reati è possibile invece ricomprendere gli illeciti penali per i quali l’interesse giuridico non è ascrivibile a determinati soggetti ma vengono ugualmente puniti in vista di uno scopo rilevante dello stato. Un esempio può essere costituito dal possesso ingiustificato di armi.

 

Tipi di reato [ torna al menu ]

La classificazione delle tipologie di reato diviene ancora più ampia se si guarda all’illecito penale dal punto di vista della condotta, dell’evento, del danno.

In base alla condotta

In questa categoria è possibile ricomprendere i reati:
– di azione: i quali richiedono il compimento di una condotta attiva. Si pensi ad esempio alla rapina. In questo caso per realizzare il reato è necessario che il soggetto agente ponga in essere una determinata condotta.
– di omissione: questi reati richiedono una condotta passiva (ossia un “non fare”). L’omissione di soccorso rappresenta il reato per eccellenza di questa categoria.
– a condotta mista: in questo caso vengono richieste tanto una condotta attiva quanto una condotta omissiva.
– a forma libera: il reato può essere compiuto con qualsiasi modalità. L’omicidio ad esempio può essere realizzato nei modi più disparati posto che la norma non richiede il compimento di specifici atti.
– a forma vincolata: in questo caso è necessario porre in essere gli atti che vengono esattamente descritti dalla norma. Ad es. nella truffa è necessario che il soggetto agente ponga in essere artifizi e raggiri.
– abituali: richiedono condotte che vengono reiterate nel tempo. Ad esempio nel reato di maltrattamenti in famiglia non è sufficiente una sola condotta per integrare il reato ma questa deve essere ripetuta nel tempo.

Dal punto di vista dell’evento

– di evento: in questa tipologia di reati oltre alla condotta è richiesto un evento. Nel reato di omicidio ad esempio l’evento è rappresentato dalla morte di un uomo, senza la quale non sarebbe configurato alcun reato.
– di mera condotta: è sufficiente porre in essere una determinata condotta per realizzare il reato. Ciò avviene ad esempio nel reato di evasione in cui non è necessario si verifichi alcun evento.
– istantanei: questa tipologia è caratterizzata da reati per i quali il momento consumativo è appunto istantaneo. Il reato di omicidio ad esempio si consuma quando la persona muore.
– permanenti: in questo caso il momento consumativo si protrae nel tempo. Il sequestro di persona è un reato che si consuma nel tempo e non in un momento definito.

Sulla base del danno

– di danno: questi reati richiedono l’effettiva lesione del bene giuridico tutelato dalla norma.
– di pericolo: non è richiesta la lesione del bene giuridico ma anche la sola messa in pericolo è sufficiente per integrare il reato. Ciò avviene ad esempio nel reato di incendio.

 

Altri tipi di reato [ torna al menu ]

È doveroso infine menzionare il reato continuato.
L’art 81 cp stabilisce che venga punito con la sola pena prevista per il reato più grave, aumentata sino al triplo, chi con una sola azione od omissione viola diverse disposizioni di legge ovvero commette più violazioni della medesima disposizione di legge.
La stessa pena è applicabile a chi con più azioni od omissioni, esecutive di un medesimo disegno criminoso, commette anche in tempi diversi, più violazioni della stessa o di diverse disposizioni di legge.
Il primo comma dell’art 81 cp disciplina il concorso formale, il secondo comma l’istituto del reato continuato.
Entrambi gli istituti hanno la finalità di applicare un trattamento sanzionatorio più lieve all’imputato che si sia ribellato una sola volta alle norme penali sebbene lo abbia fatto anche in tempi diversi o in esecuzione di un disegno criminoso.

 

Reato: conclusioni [ torna al menu ]

Come si è potuto verificare dalla lettura dell’articolo la commissione di un reato (clicca qui per una puntuale definizione) comporta conseguenze ben precise.
Dovrai innanzitutto affrontare il procedimento penale nella qualità di indagato. Successivamente il Pubblico Ministero potrà decidere di richiedere l’archiviazione oppure concludere le indagini preliminari e richiedere il rinvio a giudizio. Solo con la richiesta di rinvio a giudizio o con altri atti previsti dalla Legge assumerai la qualifica di imputato.
A questo punto dovrai affrontare il processo penale concordando una strategia difensiva vincente con il tuo Avvocato penalista. Al termine del processo il Giudice potrà pronunciare una sentenza di assoluzione oppure di condanna con la quale applicherà una delle pene previste dalla Legge.
Se pensi di aver commesso un reato, non sai come comportarti ed hai bisogno di un Avvocato penalista contattami per una consulenza.

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