La riabilitazione è un istituto del diritto penale che può rivelarsi davvero utile per il condannato.
Ma in che cosa consiste la riabilitazione penale?
Mi chiamo Mattia Fontana, sono un Avvocato penalista. Se necessiti di una consulenza puoi rivolgerti al mio studio legale penale a Roma. In questo articolo ti parlerò della riabilitazione, dell’art 178 cp e dell’art 179 cp, delle condizioni e degli effetti che produce la riabilitazione.
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La riabilitazione consente al condannato di essere reinserito all’interno della società.
In presenza di certe condizioni e a seguito di un’istanza che dovrai presentare, infatti, potrai ottenere l’estinzione degli effetti penali della condanna e delle pene accessorie.
Quando si può chiedere la riabilitazione penale? All’interno dell’articolo cercheremo di rispondere a questa e ad altre domande.
- Riabilitazione: significato
- L’art 178 cp
- Riabilitazione penale: condizioni
- L’art 179 cp
- Riabilitazione penale: effetti
- Revoca della riabilitazione
- Riabilitazione penale automatica
- Differenza tra riabilitazione ed istanza di estinzione del reato
- Istanza di riabilitazione penale
- Sospensione condizionale della pena e riabilitazione
- Riabilitazione penale e patteggiamento
- Decreto penale di condanna e riabilitazione
- Riabilitazione penale e concorsi pubblici
- Riabilitazione penale: tempi e costi
- Riabilitazione: conclusioni
Riabilitazione: significato [ torna al menu ]
Ottenere la riabilitazione significa essenzialmente ottenere degli importanti benefici che possono determinare il tuo reinserimento all’interno della società.
Attraverso la riabilitazione infatti il condannato può ottenere l’estinzione delle pene accessorie e degli effetti penali della condanna oltre ad ottenere la possibilità di neutralizzare il suo precedente penale.
Vale subito la pena di precisare che una volta ottenuta la riabilitazione non si ottiene la cancellazione del precedente penale.
Tuttavia come vedremo, con questo istituto il precedente penale per il quale viene chiesta la riabilitazione non comparirà nel certificato penale (clicca sulla parola per sapere cos’è) a richiesta dell’interessato.
L’art 178 cp [ torna al menu ]
L’art 178 cp stabilisce che la riabilitazione estingue le pene accessorie ed ogni altro effetto penale della condanna.
Ma cosa si intende per pene accessorie ed effetto penale della condanna?
Le pene accessorie vengono elencate dall’art 19 cp e sono: l’interdizione dai pubblici uffici; la sospensione o l’interdizione da una professione o da un’arte; l’interdizione legale; la sospensione o l’interdizione dagli uffici direttivi di imprese; l’incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione; l’estinzione del rapporto di impiego o di lavoro; la decadenza o sospensione dall’esercizio della responsabilità genitoriale.
Per effetti penali della condanna si intendono le conseguenze negative derivanti da una sentenza di condanna. Possono essere ad esempio: l’impossibilità di godere della sospensione condizionale della pena; la recidiva; l’acquisizione della qualifica di delinquente abituale, professionale e per tendenza; l’iscrizione del precedente nel casellario giudiziario; l’impossibilità di partecipare a pubblici concorsi o di esercitare talune attività.
Questi effetti (ad eccezione della nuova concessione della pena sospesa) possono essere neutralizzati con l’istituto in esame.
Riabilitazione penale: condizioni [ torna al menu ]
L’art 179 cp specifica le condizioni necessarie affinché si possa richiedere la riabilitazione.
Si può essere riabilitati quando siano trascorsi almeno tre anni dal giorno in cui la pena sia stata eseguita o sia stata estinta ed il condannato abbia dato prove effettive e costanti di buona condotta.
La pena pertanto dovrà essere stata espiata (ad es. in carcere) o estinta in altro modo (ad es. con un indulto).
Il termine di tre anni viene aumentato ad otto anni se si tratta di recidivi, a dieci anni in caso di delinquenti abituali, professionali o per tendenza.
Se invece con la sentenza di condanna il Giudice ha concesso la sospensione condizionale della pena (clicca sulla parola per sapere cos’è), il termine per la riabilitazione decorre dal momento in cui decorre il termine per la sospensione della pena (3 anni dal passaggio in giudicato della sentenza).
Oltre al termine di tre anni previsto dalla Legge, il condannato deve dare prova di aver tenuto una buona condotta.
La prova può essere data dimostrando che il condannato ha tenuto uno stile di vita pacato, sobrio e teso alla risocializzazione anche attraverso l’impiego in un posto di lavoro.
L’art 179 cp [ torna al menu ]
Questo articolo, come visto, oltre ad elencare le condizioni per richiedere la riabilitazione specifica anche quando il condannato non può beneficiare di questo istituto.
In altri termini, vi sono dei casi in cui la riabilitazione non può essere richiesta.
Ciò avviene quando il condannato:
– è sottoposto ad una misura di sicurezza tranne nel caso di espulsione dello straniero dallo stato o di confisca;
– non ha adempiuto alle obbligazioni civili derivanti dal reato a meno che non dimostri di trovarsi nell’impossibilità di adempierle. Per obbligazioni civili si devono intendere le restituzioni, il risarcimento del danno alla persona offesa ed il pagamento delle spese processuali.
Aver adempiuto alle obbligazioni civili derivanti dal reato si pone quindi come ulteriore condizione oltre alla buona condotta ed al decorrere del termine di tre anni per poter usufruire di questo istituto.
Riabilitazione penale: effetti [ torna al menu ]
Con la sentenza di riabilitazione si ottengono importanti effetti.
Innanzitutto come evidenziato, si ottiene l’estinzione delle pene accessorie e degli effetti penali derivanti dalla condanna.
L’effetto tipico della riabilitazione penale attiene dunque alla capacità giuridica del condannato che viene completamente reintegrata.
Tuttavia la riabilitazione penale non comporta la rimozione di alcuni effetti penali espressamente esclusi dalla legge.
Aver ottenuto la riabilitazione non da infatti diritto a poter ottenere nuovamente la sospensione condizionale della pena (sulla quale torneremo tra poco) ed il perdono giudiziale per i minori.
Inoltre la riabilitazione neutralizza il precedente penale ma non lo cancella definitivamente (questo non sarà visibile nel certificato penale ma rimarrà visibile nella visura del casellario giudiziale con l’annotazione dell’avvenuta riabilitazione).
Da ultimo, la riabilitazione non preclude al Giudice la valutazione dei precedenti penali e giudiziari del riabilitato e, in genere, della sua condotta e della sua vita, antecedenti al reato (Cass. n. 16250/2013).
Revoca della riabilitazione [ torna al menu ]
L’art 180 cp stabilisce che la sentenza di riabilitazione è revocata se la persona riabilitata commette entro sette anni un delitto non colposo (si tratta di un reato particolarmente grave che richiede il dolo) per il quale sia inflitta la pena della reclusione per un tempo non inferiore a due anni, o altra pena più grave.
Riabilitazione penale automatica [ torna al menu ]
In alcuni casi, ad esempio nel caso di sospensione condizionale della pena, patteggiamento, decreto penale di condanna, trascorsi cinque anni in caso di delitto (sono i reati più gravi) e due anni in caso di contravvenzione (reati meno gravi), si può ottenere l’estinzione del reato.
Alcuni erroneamente definiscono questa procedura come “riabilitazione automatica“, in realtà di automatico c’è ben poco.
Infatti mentre la riabilitazione presuppone la presentazione di un’apposita istanza al Tribunale di sorveglianza, l’estinzione del reato va richiesta mediante un’istanza da indirizzare al Giudice dell’esecuzione (cioè il Giudice che ha emesso il provvedimento).
Solo a seguito della presentazione di questa istanza il Giudice dichiarerà l’estinzione del reato.
Obiettivo primario dello Studio Legale Penale di Roma fondato dall’Avvocato penalista Mattia Fontana, è quello di garantire la miglior difesa e tutela per i propri assistiti.
Se necessiti di un Avvocato esperto in diritto penale a Roma contattami per una consulenza.
Differenza tra riabilitazione ed istanza di estinzione del reato [ torna al menu ]
Posto che la riabilitazione e l’istanza volta ad ottenere l’estinzione del reato costituiscono due procedure diverse, quando conviene fare l’una e quando conviene fare l’altra?
La prima va proposta al Tribunale di sorveglianza e presuppone la sussistenza dei requisiti suddetti.
Con la riabilitazione si ottengono alcuni importanti benefici, inoltre dopo averla ottenuta il precedente penale verrà neutralizzato e non comparirà più nel certificato rilasciato su richiesta dell’interessato. Inoltre non correrai il rischio che in futuro ti possa essere contestata la recidiva.
L’istanza di estinzione del reato è invece proposta al Giudice dell’esecuzione. A differenza della riabilitazione in questo caso l’unica condizione è non aver commesso un altro reato nei termini previsti dalla Legge.
L’estinzione del reato non può essere chiesta sempre, ma solo a seguito di una sentenza di patteggiamento o di un decreto penale di condanna ed in caso di sospensione condizionale della pena.
A seguito della riforma del casellario giudiziale (D.Lgs. n. 122/2018) sul certificato a richiesta dell’interessato non compaiono più le iscrizioni relative a sentenze di patteggiamento sotto i due anni, decreti penali e sentenze con cui è stata concessa la sospensione della pena ed è stata dichiarata l’estinzione del reato.
Scopo dell’istanza pertanto è quello di incidere sugli effetti negativi del precedente penale (ad es. la possibilità di usufruire nuovamente della sospensione condizionale).
Istanza di riabilitazione penale [ torna al menu ]
Per essere riabilitati è necessario presentare un’apposita istanza al Tribunale di sorveglianza.
All’interno dell’istanza il tuo Avvocato dovrà dimostrare che sussistono le condizioni per accedere al beneficio.
Dovrà pertanto essere allegata la sentenza di condanna divenuta irrevocabile e tutta la documentazione necessaria a dimostrare che hai tenuto una buona condotta ed hai adempiuto alle obbligazioni civili ed al pagamento delle spese processuali.
Sarà importante allegare dei documenti che dimostrino che hai trovato un lavoro stabile, che conduci uno stile di vita sobrio e che hai riparato il danno alla persona offesa.
Nel caso in cui non vi sia una persona offesa si può indicare la propria disponibilità a risarcire un’associazione o un altro ente specifico.
Sospensione condizionale della pena e riabilitazione [ torna al menu ]
Come abbiamo visto in un altro articolo il giudice può ordinare che l’esecuzione della pena rimanga sospesa per il termine di cinque anni se la condanna è per delitto e di due anni se la condanna è per contravvenzione.
Al decorrere di questo periodo, se l’imputato non commetterà nuovi reati il reato potrà essere dichiarato estinto.
L’estinzione del reato e la riabilitazione producono effetti diversi per quanto concerne la concessione di una nuova sospensione condizionale della pena.
A mente dell’articolo 164 cp infatti, chi ha riportato una precedente condanna non può ottenere la sospensione condizionale della pena anche se per quella condanna è intervenuta la riabilitazione.
La Corte di Cassazione ha invece espresso un orientamento diverso in tema di estinzione del reato.
La Suprema Corte ha infatti ritenuto che la sospensione condizionale della pena potesse essere concessa una seconda volta, anche quando la pena da infliggere, cumulata con quella irrogata con la precedente condanna, superi i limiti di legge, a patto che per la prima condanna il reato sia stato dichiarato estinto (Cass. n. 22872/2018).
Riabilitazione penale e patteggiamento [ torna al menu ]
Il patteggiamento, conosciuto dagli esperti di diritto con il nome più tecnico di “applicazione della pena su richiesta delle parti“, è un procedimento speciale che consiste sostanzialmente in un accordo tra Pubblico Ministero e Avvocato dell’imputato sulla pena da applicare.
Tra i vari benefici previsti dall’ordinamento con il patteggiamento si ottiene anche la possibilità di ottenere l’estinzione del reato trascorsi cinque anni in caso di delitto o due anni in caso di contravvenzione.
Pertanto se hai patteggiato la tua pena e vuoi neutralizzare gli effetti negativi del tuo precedente penale, la procedura che dovrai scegliere sarà verosimilmente quella dell’istanza da presentare al Giudice dell’esecuzione.
Viceversa, nel caso in cui volessi anticipare i tempi potrai, dopo tre anni dalla sentenza (in caso di sospensione condizionale) o dalla espiazione della pena presentare l’istanza per essere riabilitato.
Decreto penale di condanna e riabilitazione [ torna al menu ]
Il decreto penale di condanna (clicca sulla parola se vuoi saperne di più) è un procedimento speciale che viene emesso dal GIP su richiesta del P.M. inaudita altera parte, cioè in assenza di contradditorio.
Rinunciare alla fase dibattimentale può risultare conveniente se si pensa che con il decreto penale di condanna si ottiene l’applicazione di una sola pena pecuniaria diminuita della metà rispetto al minimo edittale.
Come per il patteggiamento tuttavia, se vorrai neutralizzare gli effetti negativi del tuo precedente penale, la procedura che dovrai scegliere sarà l’istanza volta ad ottenere l’estinzione del reato.
Viceversa potrai sempre decidere, dopo tre anni dall’emissione del decreto (in caso di sospensione condizionale) o dalla espiazione della pena di presentare l’istanza per essere riabilitato.
Riabilitazione penale e concorsi pubblici [ torna al menu ]
L’istituto in esame consente, entro certi limiti di poter partecipare ai concorsi pubblici.
L’art 24 del T.U. sul casellario giudiziale dispone che non vadano riportate nel certificato penale richiesto dall’interessato: le iscrizioni relative alle condanne per le quali è stata dichiarata la riabilitazione, senza che questa sia stata in seguito revocata.
Allo stesso modo, nel caso in cui ti venga richiesto di compilare un’autocertificazione indicando i tuoi precedenti penali, potrai evitare di menzionare la condanna per la quale è intervenuta la riabilitazione.
Questo non vuol dire che quel precedente penale sarà cancellato. Dalla visura infatti emergerà sempre. Ma la Legge ti consente di non dichiararlo, al fine di favorire il tuo reinserimento.
Il consiglio comunque è sempre quello di leggere molto attentamente il bando di concorso. Per alcuni concorsi (ad es. magistratura o forze dell’ordine) la riabilitazione potrebbe non essere sufficiente.
Riabilitazione penale: tempi e costi [ torna al menu ]
I tempi ed i costi per ottenere una sentenza di riabilitazione sono variabili.
Le tempistiche dipendono dal ruolo del Tribunale adito, di base sarà necessario qualche mese.
Per ciò che concerne le spese sarà il tuo Avvocato penalista a valutare i costi e ad indicarteli mediante un preventivo scritto.
Riabilitazione: conclusioni [ torna al menu ]
Come hai potuto constatare, ottenere una sentenza di riabilitazione (art 178 cp – clicca qui per prendere visione dell’articolo)può essere davvero importante per favorire il tuo reinserimento all’interno della società
Senza questo istituto infatti non sarebbe possibile neutralizzare un precedente penale ed i suoi effetti negativi.
È fondamentale concordare insieme al tuo Avvocato penalista la giusta strategia processuale volta a riabilitarti.
Se ti occorre una consulenza o vuoi sapere come ottenere la riabilitazione, contattami.
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Tre anni per la decorrenza temporale per la riabilitazione mi sembra un pò troppo esagerat, ad esempio io ho avuto una condanna dopo aver beneficiato della condizionale per il medesimo reato (detenzione ai fini di spaccio) e ora che ho scontato la mia pena detentiva/domiciliare vorrei reinserirmi nella società riprendendo la patente, ma attenere tre anni per rifare la licenza sono elevatissimi per trovare la propria indipendena e riabilitarsi
Salve,
si può essere più o meno d’accordo ma questa è la Legge.
Cordialmente
Avv. Mattia Fontana