Comportamenti assillanti a distanza: cosa fare

comportamenti assillanti a distanza

Comportamenti assillanti a distanza, quando si realizzano, come comportarsi e quali rimedi adottare. Questo sarà il tema di questo articolo.
Può capitare di conoscere persone che fin dall’inizio o ad un certo punto del rapporto o della conversazione iniziano ad essere assillanti e petulanti.
Cosa fare in questi casi?
Presta la massima attenzione e continua a leggere l’articolo, a breve troverai tutte le risposte alle tue domande.


Mi chiamo Mattia Fontana ed esercito la professione di Avvocato penalista a Roma. In questo articolo ti parlerò di cosa fare in caso di comportamenti assillanti a distanza e di quali reati possono realizzarsi in questi casi, solitamente lo stalking o le molestie.
Se invece vuoi saperne di più sullo stalking in generale ti consiglio il seguente articolo: Stalking: art 612 bis cp significato e pena
Se invece vuoi saperne di più sulle molestie puoi leggere questo articolo: Molestie: l’art 660 cp e la pena prevista

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Comportamenti assillanti a distanza: è reato? [ torna al menu ]

Prima di scendere nei dettagli è bene capire se i comportamenti assillanti a distanza che una persona può realizzare nei tuoi confronti costituiscono reato.
Comportamenti tipici che possono rivelarsi assillanti possono essere ad esempio continui messaggi telefonici o tramite social network e numerose telefonate.
Questi comportamenti possono realizzare essenzialmente due reati: le molestie oppure nei casi più gravi lo stalking.

 

Comportamenti assillanti a distanza: le molestie [ torna al menu ]

L’art 660 cp dispone che chiunque, in un luogo pubblico o aperto al pubblico, oppure col mezzo del telefono, per petulanza o per altro biasimevole motivo, reca a taluno molestia o disturbo.
In questo caso pertanto vi deve essere una condotta compiuta con arroganza, sfacciataggine e indiscrezione, mentre il biasimevole motivo, viene identificato con ogni altro movente riprovevole.
La condotta può manifestarsi in qualsiasi luogo, pubblico o privato, ed anche per mezzo del telefono, e consiste nel molestare terze persone, interferendo nella vita privata altrui.
La pena prevista per questo reato è l’arresto fino a sei mesi o l’ammenda fino a euro 516.

 

Comportamenti assillanti a distanza: lo stalking [ torna al menu ]

Nella stragrande maggioranza dei casi quando una persona ti perseguita il reato che si configura è quello di stalking.
Si tratta di un reato che nel codice penale viene denominato “atti persecutori” e si realizza quando una persona con condotte ripetute nel tempominaccia molesta qualcuno. Queste condotte devono provocare un perdurante e grave stato di ansia o di paura o ingenerare un fondato timore per la propria incolumità o di un prossimo congiunto oppure devono costringere la vittima a cambiare le proprie abitudini di vita.

 

Comportamenti assillanti a distanza: cosa fare [ torna al menu ]

Sia nel caso di molestie che nel caso di stalking devi sapere cosa fare se sei vittima di comportamenti assillanti a distanza.
Oltre a far presente a chi ti sta assillando che se continua nelle sue azioni presenterai una querela nei suoi confronti (anche eventualmente facendolo contattare da un avvocato) devi iniziare a precostituirti qualche prova.
In questo senso screenshot dei messaggi o registrazioni delle chiamate possono essere fondamentali.
Se la situazione persiste devi avere la prontezza di presentare una querela. Di questo parleremo nel prossimo paragrafo.

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Comportamenti assillanti a distanza: querela [ torna al menu ]

Solitamente il termine per presentare una querela è pari a tre mesi dal momento in cui la persona offesa ha avuto conoscenza del fatto di reato. Questa regola vale anche per i comportamenti assillanti a distanza se il reato che viene configurato è quello di molestie.
Se invece il reato che si realizza è lo stalking la legge eccezionalmente prevede un termine più ampio che è pari a sei mesi da quanto hai avuto conoscenza del fatto di reato. Scaduto questo termine non sarà più possibile chiedere la punizione del colpevole.
Tuttavia in alcuni casi di stalking la querela non è necessaria.
Ciò avviene nei casi gravi ossia se il fatto è commesso nei confronti di un minore o di una persona con disabilità, nonché quando il fatto è connesso con altro delitto per il quale si deve procedere d’ufficio.
In questi casi la querela non è necessaria ma basta una semplice denuncia o segnalazione.
La vittima di stalking inoltre ha diritto al patrocinio a spese dello stato a prescindere dal reddito dichiarato.

 

Comportamenti assillanti a distanza: le prove [ torna al menu ]

Dopo aver presentato una querela per stalking inizieranno le indagini.
Il Pubblico Ministero anche grazie alle Forze dell’Ordine raccoglierà prove ed ascolterà le persone informate sui fatti.
Per questo motivo risulta fondamentale allegare le prove di cui disponi all’atto di querela. In questo modo il P.M. avrà già una base di accusa e saprà su cosa lavorare.
Al termine delle indagini il Pubblico Ministero potrà avanzare richiesta di archiviazione nel caso in cui ritenga non vi siano elementi idonei a formulare una previsione di condanna nei confronti dell’indagato.
Se invece ritenere che l’indagato sia responsabile dei fatti a lui contestati, farà notificare l’avviso di conclusione delle indagini preliminari.
Nel futuro processo potrai costituirti parte civile al fine di chiedere un risarcimento del danno.

 

Comportamenti assillanti a distanza cosa fare: conclusioni [ torna al menu ]

Come hai potuto constatare essere vittima di comportamenti assillanti a distanza (clicca qui per approfondire) può rivelarsi una situazione davvero spiacevole.
Per questo motivo è necessario che tu ti rivolga quanto prima ad un Avvocato penalista che sappia spiegarti se sussistono i presupposti per presentare una querela e aiutarti nel depositarla.
Se sei vittima di comportamenti assillanti a distanza, vuoi presentare una querela ed hai bisogno dell’assistenza di un Avvocato penalista, contattami.

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