Reati ostativi: quali sono e cosa comportano?

reati ostativi

Hai commesso uno tra i reati ostativi, sei stato condannato, la sentenza è divenuta definitiva e non sai cosa succederà.
Ma quando il reato è ostativo? E cosa vuol dire 4 bis?
Mi chiamo Mattia Fontana ed esercito la professione di Avvocato penalista a Roma. In questo articolo ti parlerò dei reati ostativi, dell’art. 4 bis dell’ordinamento penitenziario e di cosa comporta una condanna per un reato ostativo.

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Tra il passaggio in giudicato della sentenza e la notificazione dell’ordine di esecuzione della pena per il reato che hai commesso trascorrerà qualche tempo.
Tuttavia, una volta che ti sarà stato notificato da parte della Procura l’ordine di esecuzione della pena dovrai fare ingresso in carcere.
Vediamo perché e se è possibile adottare qualche strategia per evitare il carcere in caso di commissione di un reato ostativo.

 
 

Quali sono i reati ostativi? [ torna al menu ]

I reati ostativi sono quei reati, considerati particolarmente gravi dall’Ordinamento, che impediscono al condannato di accedere ai c.d. benefici penitenziari.
Il condannato in via definitiva per un reato ostativo non potrà infatti beneficiare della sospensione dell’ordine di esecuzione della pena e quindi delle misure alternative alla detenzione. Solo in casi specifici, una volta fatto ingresso nell’istituto penitenziario, il condannato potrà richiedere alcuni benefici.
Sono reati ostativi quelli indicati dall’art 4 bis o.p.
Inoltre i reati indicati dall’art 656, 9 comma, cpp, pur non essendo ricompresi formalmente nell’elenco di cui all’art 4 bis o.p., impediscono che l’ordine di esecuzione della pena sia sospeso.

 

Reati ostativi: elenco [ torna al menu ]

Reati:

contro la persona e la famiglia

  • Deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso (Art. 583 quinquies cp);
  • Omicidio (Art. 575 cp);

A sfondo sessuale

  • Prostituzione minorile (Art. 600 bis, 1 comma, cp);
  • Pornografia minorile (Art. 600 ter, I e II comma, cp);
  • Violenza sessuale di gruppo (Art. 609 octies cp);
  • Violenza sessuale (Art. 609 bis cp);
  • Atti sessuali con minorenne (Art. 609 quater cp);
  • Detenzione di materiale pornografico realizzato utilizzando minori degli anni diciotto (Art. 609 quater cp);
  • Adescamento di minorenni (Art. 609 undecies cp);
  • Corruzione di minorenne (Art. 609 quinquies cp);
  • Iniziative turistiche volte allo sfruttamento della prostituzione minorile (Art. 600 quinquies cp).

Contro il patrimonio

Di mafia e camorra

  • Associazione di tipo mafioso anche straniere (Art. 416 bis cp);
  • Scambio elettorale politico-mafioso (Art. 416 ter cp);
  • Qualsiasi reato commesso avvalendosi delle condizioni della associazioni mafiose oppure commesso per agevolare le dette associazioni (Art. 7 D.L. 152/1991 – Art. 416 bis 1 cp).

Associazione per delinquere

  • finalizzata al contrabbando di tabacchi lavorati esteri (Art. 291 quater del T.U. in materia doganale, D.P.R. n. 43/1973);
  • finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope (Art. 74 D.P.R. n. 309/1990);
  • aggravata, finalizzata alla contraffazione, alterazione o uso di marchi o segni distintivi ovvero di brevetti, modelli e disegni oppure all’introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi (Art. 416, 1 e 3 comma, art. 473 e art. 474 cp);
  • finalizzata alla commissione di delitti contro la personalità individuale (Art. 416 cp in relazione ai delitti previsti dal libro II, titolo XII, capo III, sezione I, del cp).

Di immigrazione clandestina

  • Acquisto o vendita di schiavi (Art. 602 cp);
  • Immigrazione clandestina (Art. 12, commi 1 e 3, T.U. sull’immigrazione, D.Lgs. n. 286/1998);
  • Riduzione o mantenimento in schiavitù o in servitù (Art. 600 cp);
  • Tratta di persona (Art. 601 cp).

Relativi a stupefacenti e tabacchi

  • Contrabbando di tabacchi lavorati esteri aggravato (Art. 291 ter T.U. in materia doganale, D.P.R. n. 43/1973);
  • Produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope, aggravato dall’ingente quantità (Art. 73 e 80, comma 2, D.P.R. n. 309/1990).

Fino a poco tempo fa erano considerati ostativi anche alcuni tra i reati contro la pubblica amministrazione. Introdotti nell’elenco dalla legge “Spazzacorrotti” tali reati sono stati espunti solo recentemente.

Reati per i quali l’ordine di esecuzione non può essere sospeso (art. 656, comma 9 c.p.p.)

  • Reati ostativi (art. 4 bis O.P.)
  • Incendio boschivo (Art. 423 bis cp).
  • Maltrattamenti in famiglia commessi in presenza o in danno di persona minore, di donna in stato di gravidanza o di persona con disabilità (Art. 572, comma 2, cp);
  • Atti persecutori (stalking) commessi in presenza o in danno di persona minore, di donna in stato di gravidanza o di persona con disabilità, oppure commessi con armi o da persona travisata (Art. 612 bis, comma 3, cp).
  • Furto in abitazione (Art. 624 bis cp);
 

Reati ostativi: conseguenze [ torna al menu ]

La condanna per uno dei reati indicati nel paragrafo precedente comporta che l’ordine di esecuzione della pena non possa essere sospeso.
Infatti dopo dopo i tre gradi di giudizio la sentenza diviene definitiva. A seguito della sentenza di condanna il Pubblico Ministero emette l’atto con il quale ordina che venga data esecuzione alle pena prevista nella sentenza.
Se la condanna è relativa ad un reato non ostativo oppure è inferiore ai 4 anni, il Pubblico Ministero dispone la sospensione dell’ordine di esecuzione per il termine di 30 giorni.
In questo periodo di tempo potrai presentare un’istanza con la quale chiedere di scontare la pena attraverso una misura alternativa alla detenzione, evitando così l’ingresso in carcere.
Se invece sei stato condannato per un reato ostativo (ricompreso nell’elenco di cui all’art 4 bis o.p. o indicato dall’art 656 comma 5, c.p.p.) l’ordine di esecuzione non potrà essere sospeso e dovrai fare ingresso in carcere.

 

L’art 4 bis o.p. [ torna al menu ]

L’art 4 bis dell’Ordinamento penitenziario oltre ad elencare quali sono i reati ostativi, stabilisce che i benefici (permessi premio, lavoro all’esterno, misure alternative alla detenzione) possano essere concessi al detenuto per tali reati solo quando questo: collabora con la giustizia; dimostrino l’adempimento delle obbligazioni civili e degli obblighi di riparazione pecuniaria conseguenti alla condanna o l’assoluta impossibilità di tale adempimento. Devono altresì allegare elementi specifici, diversi e ulteriori rispetto alla regolare condotta carceraria, alla partecipazione del detenuto al percorso rieducativo e alla mera dichiarazione di dissociazione dall’organizzazione criminale di eventuale appartenenza, che consentano di escludere l’attualità di collegamenti con la criminalità organizzata, e con il contesto nel quale il reato è stato commesso, nonché il pericolo di ripristino di tali collegamenti. Al fine della concessione dei benefici, il giudice accerta altresì la sussistenza di iniziative dell’interessato a favore delle vittime, sia nelle forme risarcitorie che in quelle della giustizia riparativa. Inoltre in caso di reati sessuali, il detenuto si deve sottoporre all’osservazione scientifica della personalità per almeno un anno; nei casi di reati sessuali commessi in danno di minorenni, solo se il magistrato di sorveglianza o il tribunale di sorveglianza valuta la positiva partecipazione al programma di riabilitazione specifica.

 

Misure alternative alla detenzione e reati ostativi [ torna al menu ]

Come abbiamo visto nell’arco di tempo durante il quale l’ordine di esecuzione della pena detentiva è stato sospeso, è possibile richiedere una misura alternativa alla detenzione.
Tali misure sono: l’affidamento in prova ai servizi sociali, la detenzione domiciliare e la semilibertà. Ognuna delle misure anzidette può essere richiesta al ricorrere di determinati requisiti previsti dalla Legge.
Tuttavia nel caso in cui tu sia stato condannato per un reato ostativo non potrai richiedere alcuna misura perché, come è stato più volte detto, l’ordine di esecuzione della pena relativa ad un reato ostativo non verrà sospeso e dovrai andare in carcere.

Obiettivo primario dello Studio Legale Penale di Roma fondato dall’Avvocato penalista Mattia Fontana, è quello di garantire la miglior difesa e tutela per i propri assistiti.
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Reati ostativi e liberazione anticipata [ torna al menu ]

Se le misure alternative alla detenzione sono incompatibili con i reati ostativi ciò non vale per la liberazione anticipata.
Inserita dalla Legge nelle misure alternative alla detenzione (art. 54 L. 354/1975), la liberazione anticipata è in realtà un beneficio che ha l’effetto di anticipare il fine-pena.
Consiste in una detrazione di quarantacinque giorni di pena per ogni semestre di pena scontata, quale riconoscimento a favore del condannato che abbia dimostrato di partecipare all’opera di rieducazione.
Se sei stato condannato per un reato ostativo potrai pertanto richiedere, una volta fatto ingresso in carcere, la liberazione anticipata.
Non potrai invece chiedere la cd. liberazione anticipata pre-esecutiva. Si tratta di un meccanismo volto all’applicazione del beneficio già prima dell’emissione dell’ordine di esecuzione della pena da parte del Pubblico Ministero al fine di evitare al condannato l’ingresso in carcere.

 

Reati ostativi: come evitare il carcere [ torna al menu ]

Nonostante non sia possibile sospendere l’ordine di esecuzione della pena e chiedere misure alternative alla detenzione ciò non vuol dire che sia tutto perduto. Esiste infatti un modo per tentare di evitare il carcere pur avendo commesso un reato ostativo.
L’unica strategia con la quale è possibile evitare di fare ingresso in carcere è quella di trascorrere agli arresti domiciliari la maggior parte del processo.
In questo modo infatti il periodo di tempo trascorso in custodia cautelare varrà come pre-sofferto, verrà cioè decurtato dalla pena finale.
Se ad esempio hai trascorso un periodo di tempo pari a 3 anni agli arresti domiciliari e la pena finale risulta pari a 3 anni di reclusione per un reato ostativo, non dovrai entrare in carcere perché per la Legge avrai già scontato la tua pena.

 

Reati ostativi e tentativo [ torna al menu ]

Nel caso in cui il reato ostativo sia stato contestato nella forma tentata, non si applicano le regole viste per i reati ostativi.
Infatti il reato ostativo commesso nella forma tentata ammette che l’ordine di esecuzione della pena possa essere sospeso così da poter richiedere una misura alternativa alla detenzione. Ciò ovviamente se la pena comminata sia inferiore ai 4 anni di reclusione.
Se ad esempio vieni condannato per il reato di tentata rapina aggravata a 3 anni e 6 mesi di reclusione, potrai richiedere una misura alternativa alla detenzione perché l’ordine di esecuzione della pena verrà sospeso.

 

Reati ostativi e pena sospesa [ torna al menu ]

Astrattamente la sospensione condizionale della pena risulta compatibile con i reati ostativi.
Se ad esempio per il reato di stalking aggravato grazie all’applicazione delle circostanze attenuanti generiche, o mediante la scelta di un rito alternativo, si riuscisse ad ottenere una pena pari o inferiore ai due anni, il Giudice potrebbe concedere la pena sospesa.
Va precisato tuttavia che sarà davvero complicato ottenere una pena contenuta in processi per reati appartenenti a questa tipologia a causa della loro gravità.
Inoltre il Giudice potrebbe comunque decidere di non concedere la sospensione condizionale pur comminando una pena entro i due anni di reclusione o di arresto.

 

Reati ostativi: conclusioni [ torna al menu ]

Come hai potuto leggere nell’articolo, la commissione di un reato ostativo, salvo il caso in cui si trascorra la maggior parte del processo in custodia cautelare, apre le porte del carcere.
Non potrai infatti beneficiare della sospensione dell’ordine di esecuzione della pena e quindi delle misure alternative alla detenzione. Al ricorrere di determinate condizioni tuttavia potrai chiedere i benefici previsti dalla Legge direttamente dal carcere.
Se a seguito di una condanna definitiva, pensi di rischiare il carcere ed hai bisogno di un Avvocato contattami.

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